[Recensione] Palm Springs, il giorno della marmotta nel 2020

Recensione Palm Springs

Locandina Palm SpringsCome tutti sappiamo, la pandemia ha rivoluzionato per certi versi il nostro modo di vivere in molteplici campi. Uno di quelli maggiormente colpiti è sicuramente la fruizione dei film. Con la chiusura dei cinema, sono sempre più frequenti i casi di pellicole distribuite quasi direttamente in streaming sulle principali piattaforme. È il caso di Palm Springs, commedia romantica presentata con particolare successo sia al Sundance Film Festival che alla Festa del Cinema di Roma, disponibile su Amazon Prime Video.

La Trama

Durante un matrimonio a Palm Springs, il giovane Nyles (Andy Samberg) incontra Sarah (Cristin Milioti), damigella d’onore e pecora nera della famiglia della sposa. Dopo aver salvato Sarah con un brindisi disastroso, i due cominciano a conoscersi e decidono di allontanarsi dal ricevimento. Peccato che questo li catapulterà in un vero e proprio loop temporale che li costringerà a ripetere all’infinito il 09 novembre, ovvero il giorno del matrimonio della sorella di Sarah. Questo li porterà ad avvicinarsi sempre di più…

Cosa ci ha lasciato Palm Springs

Premettiamo che l’espediente del loop temporale non è sicuramente una novità in ambito cinematografico e non solo. Dal capostipite Ricomincio da Capo (Groundhog Day, diretto dal compianto Harold Ramis e con Bill Murray ed Andie MacDowell davanti alla cinepresa), uscito nel 1993, infatti, sono numerose le pellicole che hanno fatto rivivere all’infinito giorni o momenti particolari ai propri protagonisti. Per fare capire quanto diffusa sia questa scelta, citiamo tre esempi di genere totalmente diverso: Edge of Tomorrow (con Tom Cruise e Emily Blunt, tratto dal bellissimo manga All You Need Is Kill ed uscito in sala nel 2014) per quanto riguarda la fantascienza, Auguri per la tua Morte (uscito anch’esso nel 2017) nell’ambito dell’horror ed infine la serie di Netflix Russian Doll del 2019. Per quanto riguarda il cinema nostrano, l’esempio principale è senza ombra di dubbio È già ieri, film del 2004 con Antonio Albanese e vero e proprio remake del classico con Bill Murray

Risulta quindi abbastanza scontato che Palm Springs non vada ad apportare modifiche epocali al classico canovaccio di questo tipo di prodotto. Quello che però lo fa comunque emergere positivamente è di sicuro la caratterizzazione dei due protagonisti e la loro alchimia. Il menefreghista Nyles, interpretato da Andy Samberg (volto noto in Italia soprattutto per la “geniale a tratti” serie comedy-poliziesca Brooklyn Nine-Nine, ma grande protagonista anche del Saturday Night Live, insieme ai Lonely Island) e la più cinica Sarah (Cristin Milioti, la Madre di How I Met Your Mother) sono due personaggi consapevoli di incarnare due modi di afforntare la vita quasi diametralmente opposti ma che in qualche modo, come spesso accade, si attraggono naturalmente. Il fatto che entrambi abbiamo dei lati positivi ma anche degli evidenti difetti non fa altro che aiutare lo spettatore ad empatizzare per le loro vicende , sperando in un lieto fine.

Da segnalare anche il cast di supporto, che presenta nomi abbastanza noti e piuttosto in forma. Tra questi, risalta sicuramente il premio Oscar 2015 J.K. Simmons (Whiplash, ma per tutti i nerd soprattutto il J. Jonah Jameson della trilogia di Spider-Man diretta da Sam Raimi), ma non vanno dimenticati ad esempio Tyler Hoechlin (il Superman delle serie targate The CW) e Peter Gallagher (famoso per avere interpretato Sandy Cohen in The O.C.).

A livello narrativo, il film è molto scorrevole, anche se un elemento (almeno per noi) vagamente negativo è la gestione sci-fi del loop temporale. Secondo noi non si sposa benissimo con il tono altrimenti abbastanza plausibile della pellicola. D’altronde, però, bisogna ammettere che sarebbe stato difficile essere raffinati come in Ricomincio da Capo senza cadere nella copia spudorata o nel mielismo da rom-com Anni ’90, quindi capiamo anche l’espediente utilizzato dagli sceneggiatori.

Come spesso capita ai film commedia usciti dal Sundance, non ci troviamo di fronte ad una sequela di gag esilaranti che fanno scoppiare dalle risate ma bensì ad una commedia un po’ più “pensata” (anche se dobbiamo confessare che a noi Samberg fa ridere praticamente sempre e la coppia con la Milioti funziona alla grande).

Probabilmente, proprio per questo motivo il film potrebbe paradossalmente beneficiare del mancato o comunque limitatissimo passaggio in sala in favore dello streaming: è sicuramente più un film da vedere in stretta compagnia che non una commedia dal battage mediatico imponente che avrebbe riempito poltroncine su poltroncine. Insomma, il pericolo flop al botteghino sarebbe stato molto alto e questo l’avrebbe ingiustamente penalizzato anche a livello di critica.

In conclusione, secondo noi Palm Springs merita sicuramente una visione e sarà ricordato piacevolmente per la sua dolcezza non melensa. E poi speriamo che possa essere finalmente la consacrazione di Andy Samberg anche sul grande schermo.

P.S.: se non lo conoscete e volete recuperare qualcosa di Andy Samberg, buttatevi subito su Brooklyn Nine-Nine ed i videoclip dei Lonely Island. Non ve ne pentirete e lì sì che vi farete delle grossissime risate!

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