[Recensione] I Tre Adolf, l’opera manifesto del Dio del Manga Osamu Tezuka

Recensione I Tre Adolf - Osamu Tezuka

I Tre Adolf è probabilmente l’opera più politica di Osamu Tezuka, noto anche come il Dio del Manga. Pubblicato per la prima nel 1983 come La storia dei tre Adolf, è ancora un manga molto attuale e un vero caposaldo del fumetto, non solo giapponese ma mondiale. Attualmente, l’edizione più facilmente reperibile è quella edita da J-Pop, in due volumi da circa 400 pagine ciascuno.

Scopriamo cosa rende I Tre Adolf così significativo ancora ai giorni nostri, al pari di altri grandi opere  su un argomento spinoso come la Seconda Guerra Mondiale.

 

Recensione I Tre Adolf

La Trama

Inviato a Berlino per le Olimpiadi del 1936, il giornalista Sohei Toge viene a conoscenza dell’esistenza di alcuni documenti che proverebbero le origini ebraiche di Adolf Hitler.
Nel mentre, nella città giapponese di Kobe due ragazzi coltivano un’amicizia apparentemente impossibile ed ostacolata dai loro genitori. Si tratta del piccolo Adolf Kaufmann, figlio di un membro del consolato tedesco e di una donna giapponese, e del giovane Adolf Kamil, figlio di una coppia di panettieri ebrei tedeschi trasferitisi in Giappone.

Le loro vite verranno pesantemente influenzate dagli eventi della Seconda Guerra Mondiale e si intrecceranno ancor di più intorno ai misteriosi documenti che potrebbero mettere fine al conflitto e all’incubo nazista.

Cosa pensiamo de I Tre Adolf

Osamu Tezuka è sempre stato un autore capace di connotare le proprie storie con messaggi “sociali”. La sua produzione è tempestata di capolavori come Astro Boy, Kimba il Leone Bianco oppure i più filosofici Budda e La Fenice. Non mancano comunque altre opere memorabili, come Dororo, Don Dracula oppure il manifesto ecologico Unico. Nel corso della sua vita (a cui è stata dedicata anche la biografia Osamu Tezuka – Una Vita a Fumetti) Tezuka ha saputo creare mondi variegati e profondi nonostante l’apparenza bambinesca e questo ha contributo al suo enorme successo.  Tra tutte, I Tre Adolf  viene comunque considerata probabilmente l’opera più matura e rappresentativa del mangaka, proprio per la forza del suo messaggio.
Tutto questo ha reso Tezuka un vero e proprio riferimento per tantissimi altri autori. Basti pensare che uno dei mangaka più importanti di sempre, Naoki Urasawa (Monster, Billy Bat, 20th Century Boys),  ha dedicato una sua intera opera al Dio del Manga. La sua acclamata serie Pluto nasce infatti come rivisitazione thriller fantascientifica di Astro Boy.

Dopo questo excursus sull’autore, ritorniamo a parlare de I Tre Adolf in sé. Una delle migliori qualità dell’opera è il delicato equilibrio tra realtà e finzione. L’espediente del “Der Fuhrer ist Jude” (peraltro teoria successivamente formalizzata da alcuni studiosi negli anni Duemila) si inserisce benissimo in un’opera che riesce a trasmettere l’ansia e le difficoltà tipiche di quegli anni.

Le circa 800 pagine totali dell’opera scorrono con un ritmo incalzante ed avvincente. Il risultato è che anche dal punto di vista meramente narrativo ci troviamo di fronte ad un ottimo thriller storico. Oltre a ciò, comunque, Tezuka porta avanti anche messaggi ben più importanti usando le vicende dei personaggi come se fossero quasi parabole.
Per i lettori è praticamente impossibile non empatizzare con i tre personaggi principali, ciascuno protagonista della vicenda a suo modo. In particolare, l’amicizia impossibile tra i due Adolf riesce ad intenerirci e rattristarci allo stesso tempo.

Se all’inizio sembra quasi che il sentimento pure di due ragazzi provenienti da due mondi opposti potrebbe riuscire ad abbattere le barriere che nel corso del tempo si stavano ergendo, dall’altro lo scorrere del tempo e l’inesorabile inasprirsi delle differenze ci lasciano con un senso di impotenza. In particolare con l’arco relativo ad Adolf Kaufmann siamo portati a riflettere su quanto la cieca ideologia possa trasformarsi in pura ossessiva follia e corrompere l’animo umano fino a compiere atti impensabili.

Con il giornalista Sohei Toge, invece, ci troviamo di fronte ad un uomo vittima di peripezie sempre più pesanti, ma che combatte strenuamente dimostrando la sua resilienza. Anche in questo caso, partecipiamo alla sua sofferenza e veniamo spronati a non mollare mai seguendo il suo esempio.

Allargando lo sguardo oltre alla storia principale, anche il contorno è ben delineato. Assistiamo alla rappresentazione delle brutture del conflitto, della povertà e della devastazione. Tutte queste sensazioni ci vengono trasmesse non solo dalla storia ma anche dai disegni. Non mancano infatti tavole crude e scene che lasciano ben poco all’immaginazione, che colgono di sorpresa il lettore.

In un momento storico come quello che stiamo vivendo, la lettura di un libro come I Tre Adolf è per noi imprescindibile, affinché la memoria di quello che fu possa essere utile per costruire il mondo di domani. Alla pari di Maus di Art Spiegelman, crediamo che I Tre Adolf sia tra le migliori opere a fumetti sul tema, capace di reggere il confronto anche con le più celebri opere narrative. Sempre secondo noi, i tempi potrebbero essere maturi anche per inserire questo tipo di opere nei percorsi scolastici. Siamo convinti che potrebbero avere una presa addirittura maggiore sui giovani rispetto ai classici. Inoltre, I Tre Adolf  può essere anche un’ottimo strumento per avvicinarsi ad un argomento conosciuto ma che non siamo abituati a vedere dal punto di vista di una nazione ed una cultura così lontane dalla nostra come quelle giapponesi.

 Lettura fondamentale per tutti, appassionati di fumetti oppure no!

 

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